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Nel Golfo di Napoli, il Golfo delle Sirene, nella zona flegrea, magico scenario di miti e leggende che ruotano intorno
alla fondazione troiana di Roma.
Siamo a Procida, la terza in ordine di grandezza, delle isole
partenopee. Assieme a Vivara e ad Ischia, essa può essere
considerata una continuazione dei Campi Flegrei.
Quattro Kmq di superficie e un perimetro costiero di 16 Km,
Procida si è formata attraverso l’attività magmatica di sette
vulcani. Da ciò deriverebbe anche il suo nome: Procida, dal
greco Prokeein,
significa, infatti,
“profusa”, ovvero sollevata, messa fuori. Qualcun’altro
fa invece risalire il suo nome ad una parente di Enea, forse la
nutrice, morta sull’isola che guarda il promontorio di Capo
Miseno, fedele trombettiere di Enea. |
L’isola
ha tre marine: a nord c’è Marina grande, con il porto
commerciale, dove si arriva da Napoli, Pozzuoli ed Ischia; ad
est c’è Marina di Corricella, il villaggio dei pescatori, di una
bellezza esotica e quasi africana, con quell’architettura
mediterranea tardo romana e bizantina con qualche infiltrazione
araba, basata esclusivamente sull’arco e la volta, con case più
scavate che costruite nella roccia, che si soprammettono l’una
sull’altra; a sud dell’isola c’è Marina di Chiaiolella,
sovrastata dall’antico Cenobio benedettino di Santa Margherita,
e sede di un porticciolo turistico bene attrezzato che accoglie
barche da diporto di ogni tipo.
A Procida si arriva da Napoli o da Pozzuoli, con il traghetto o
l’aliscafo, che al massimo impiegano 60 minuti |
Procida
ha una popolazione di 10.800 abitanti, la maggior parte dei
quali è dedita alla navigazione. Settore questo strettamente
legato all’isola fin dai primi del 1700, quando, a bordo delle
tartane, i procidani trasportavano legna e carbone o olio da
nord e da sud al porto di Napoli.
Nel 1800 è la volta dei bastimenti più grandi e attrezzati con i
quali si commercia e si traffica in tutto il mondo. Ed è alla
fine di questo secolo che Procida occupa un posto preminente
nella marineria del Regno per numero di bastimenti e
tonnellate.
Sempre di quel periodo è la nascita dell’Istituto
Nautico, che ancora oggi è il maggior centro di
formazione culturale dell’isola. |
Nonostante
la crisi che vive il settore le navi di tutto il mondo sono
guidate dagli ufficiali e dai marinai procidani in tutti gli
oceani.
Da alcuni anni questa grande professionalità marinara si sta
cercando di riconvertirla verso un turismo nautico, collegato
alle tradizioni culturali e alle bellezze paesaggistiche
dell’isola. Ecco quindi il progetto, in via di completamento di
un porto turistico a Marina Grande con 500 posti barca. |
Dal punto di vista folkloristico - culturale ricordiamo alcune
tra le principali manifestazioni:
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Il
Festival del Mediterraneo, nel mese di giugno;
-
La
Sagra del Mare con l’elezione della Graziella, verso la fine
del mese di luglio;
-
I
Portoni Aperti, a metà del mese di agosto;
-
Il
Premio Letterario “Elsa Morante”, che qui scrisse e ambientò
“L’isola di Arturo”, nel mese di settembre.
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Un
momento importante per l’isola, che richiama migliaia di
turisti, anche stranieri, è la settimana di Pasqua.
Nelle otto parrocchie vengono celebrati
antichi riti religiosi. Il Giovedì Santo si svolge la
Processione degli Apostoli incappucciati; il Venerdì Santo la
grande processione dei “Misteri”: rappresentazioni iconografiche
raffiguranti la vita e la morte del Cristo, costruite e portate
in processione dai giovani isolani, insieme alla statua del
Cristo Morto velato. Insomma Procida aspira ad un turismo che
si potrebbe definire “dal volto umano”, nel senso che l’isola
punta ad un soggiorno sereno e ritemprante, basato sulla qualità
della vita che significa riposo, ristoro, buona cucina,
ecologia, cultura. |
A Procida si può gustare il pesce fresco ogni giorno, garantito
da 15 pescherecci che pescano e vendono direttamente, al porto
della Marina Grande, dalle “cicarelle” e le alici, alle orate e mazzancolle.
Un altro prodotto tipico procidano sono i limoni giganti. Veri e
propri frutti, grandi come cedri, vengono gustati, tra l’altro,
in insalata con cipollina fresca, menta e peperoncino. |
Procida non ha una grande ricettività alberghiera come Ischia o
Capri. I posti letto delle piccole pensioni familiari e dei
piccoli alberghi sono appena 200. Inoltre si possono
affittare un migliaio di appartamenti |
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